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Un nuovo corso dopo la crisi socialdemocratica

Un nuovo corso dopo la crisi socialdemocratica

Credo che sia gran merito di Mario Dogliani (il manifesto, 26 gennaio) aver posto la questione del «che fare» a fronte della sovrapproduzione e della sottoccupazione conseguenti alla digitalizzazione e […]

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 17 febbraio 2018
Credo che sia gran merito di Mario Dogliani (il manifesto, 26 gennaio) aver posto la questione del «che fare» a fronte della sovrapproduzione e della sottoccupazione conseguenti alla digitalizzazione e alla robotizzazione del capitalismo liberista. Intendo il «che fare» della sinistra. Quella non accoppiata a prefissi dimezzanti e non aggiogata alla tirannia della governabilità, intendo quindi la sinistra che non c’è. Dopo il crollo del muro di Berlino si è via via svuotata della sua cultura politica, candidandosi poi alla gestione solo più soft della società del capitalismo liberista, rispettandone il dominio. Dogliani, prospetta una seducente ragione riedificante della sinistra....

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