Internazionale
Un nuovo fronte anti-Isis per salvare l’Arabia saudita
Stato Islamico Riyadh forma una coalizione di 34 Stati musulmani, senza Iran, Iraq e Siria. L'obiettivo è ripristinare il ruolo saudita contro il protagonismo russo, dopo il discorso di Obama che chiede maggiore impegno ai paesi arabi
La guerra civile e regionale yemenita – Reuters
Stato Islamico Riyadh forma una coalizione di 34 Stati musulmani, senza Iran, Iraq e Siria. L'obiettivo è ripristinare il ruolo saudita contro il protagonismo russo, dopo il discorso di Obama che chiede maggiore impegno ai paesi arabi
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 16 dicembre 2015
La chiamata alle armi dell’Arabia saudita fa adepti. Ben 34 paesi musulmani aderiscono alla coalizione messa in piedi ieri da Riyadh: «Questo annuncio giunge dall’allerta del mondo islamico nella lotta a questa malattia», ha detto ieri Mohammed bin Salman, ministro della Difesa saudita. Un lungo elenco di paesi, per lo più a maggioranza sunnita ma anche sciiti, molti punto di partenza di migliaia di foreign fighters in Siria e Iraq: Giordania, Emirati Arabi, Bahrein, Qatar, Kuwait, Yemen, Turchia, Libano, Palestina, Tunisia, Libia, Egitto, Marocco, Ciad, Senegal, Gibuti, Sudan, Sierra Leone, Somalia, Gabon, Niger, Nigeria, Mauritania, Mali, Costa d’Avorio, Pakistan, Bangladesh,...