Internazionale
Un nuovo Iraq: librerie, scioperi e pozzi di petrolio occupati
Rivolte sociali Il parlamento discute di riforma elettorale mentre la protesta prosegue dalla capitale al sud: chiuso di nuovo il porto di Umm Qasr e gli ingressi ai giacimenti, nella capitale si moltiplicano le forme di autogestione. E sul governo ombra del generale iraniano Soleimani nessuno stupore: «Non è un segreto»
Giovani manifestanti in piazza Tahrir a Baghdad – Afp
Rivolte sociali Il parlamento discute di riforma elettorale mentre la protesta prosegue dalla capitale al sud: chiuso di nuovo il porto di Umm Qasr e gli ingressi ai giacimenti, nella capitale si moltiplicano le forme di autogestione. E sul governo ombra del generale iraniano Soleimani nessuno stupore: «Non è un segreto»
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 19 novembre 2019
Nell’autogestione di piazza Tahrir gli iracheni hanno modellato la società che vorrebbero. Sanità, distribuzione del cibo, accoglienza ai poveri, riconoscimento sociale di lavori fino all’altro ieri considerati poco dignitosi ed educazione. Ci sono gli studenti che partecipano attivamente alla protesta popolare iniziata lo scorso primo ottobre, in sciopero al fianco degli insegnanti nelle città del sud e nel presidio permanente nel centro di Baghdad: domenica hanno affisso lo striscione «No ai partiti, questo è il risveglio studentesco». E c’è l’educazione dal basso, raccontata in un video da al-Jazeera: dentro il palazzo abbandonato che sovrasta la piazza, noto a tutti come...