Economia

Un paese prigioniero del passato

Un paese prigioniero del passatoFacoltà di Scienze Politiche, università Sapienza di Roma – Simona Granati

49esimo rapporto Censis Un’Italia che vive di «resti del passato, impaurita dal futuro». In altre parole «in letargo». Il clima economico sembra volgere «al meglio», ma non per i poveri e i disoccupati, ai massimi livelli. Trionfa l’«individualismo». Giuseppe De Rita: «Renzi come Craxi». Il primato «positivo» del lavoro autonomo. Ma a quale prezzo, e con quali tutele? Cosa significa oggi parlare di start up e «sharing economy»

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 5 dicembre 2015
Il resto di niente – scriveva Enzo Striano nell’’omonimo romanzo su Eleonora de Fonseca Pimentel, protagonista della rivoluzione napoletana del 1799 – è una «dimensione più vera del reale», la «verità conquistata di fronte alla morte». Dal resto che si deve al niente – Eleonora fu impiccata, la rivoluzione giustiziata – può rinascere il tutto. A questa metafora sembra ispirata la formula scelta da Giuseppe De Rita nella presentazione del 49esimo rapporto del Censis ieri al Cnel di Villa Lubin a Roma: l’Italia è la società dei resti. In questo linguaggio immaginoso non c’è tuttavia una palingenesi. Viene descritto un...

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