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Un parlamento debole, apripista del presidenzialismo
Riforme Trionfa l’ambiguità. Tutto è possibile, dal maggioritario uninominale di collegio al doppio turno, al proporzionale senza se e senza ma. Non si dice l’ovvio: con numeri così ridotti una ragionevole rappresentatività viene solo da un proporzionale di lista e preferenza con recupero dei resti su base nazionale e soglia ragionevolmente bassa
Riforme Trionfa l’ambiguità. Tutto è possibile, dal maggioritario uninominale di collegio al doppio turno, al proporzionale senza se e senza ma. Non si dice l’ovvio: con numeri così ridotti una ragionevole rappresentatività viene solo da un proporzionale di lista e preferenza con recupero dei resti su base nazionale e soglia ragionevolmente bassa
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 11 ottobre 2019
Con la pretesa di voto immediato e a prescindere, M5S ha scelto come bandiera l’antiparlamentarismo. La carica elettiva come poltrona da tagliare per ridurre i costi, data a manichini obbedienti per vincolo di mandato, agli ordini non di chi li ha votati ma di pochi militanti in rete, bypassati con il referendum propositivo. Questo in sintesi l’angusto orizzonte M5s. Certo il taglio non trova nobiltà – come vorrebbe Di Maio in Tv – nel risibile argomento che meno parlamentari producono meno emendamenti, meno leggi, norme più chiare e cittadini più felici. Dovrebbe almeno sapere che da lungo tempo sulla qualità...