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Un patto digitale tra governi e cittadini

Un patto digitale tra governi e cittadini

Controllo e diritti Perché i dati digitali divengano un bene comune e aiutino a risolvere anche tutti gli altri problemi che la pandemia avrà ingigantito bisognerà tenere conto dell'interazione necessaria tra i diritti di proprietà individuali e i beni comuni come la salute, l'ambiente e l'uguaglianza sociale. Oggi dobbiamo chiedere ai governi di siglare questo patto della condivisione etica dei dati

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 27 marzo 2020
Il saggista israeliano Youval Harari due giorni fa sul Financial Times ha scritto che «in questi tempi di crisi siamo di fronte a scelte particolarmente importanti, la prima delle quali è tra sorveglianza totalitaria e rafforzamento dei diritti dei cittadini». Riferendosi all’uso dei dati digitali che diversi governi stanno facendo, e altri come quello italiano, si apprestano a fare, per controllare la pandemia di coronavirus ha poi sottolineato come «la tecnologia può servire non solo ai governi per controllare i singoli ma anche ai cittadini per controllare i governi». Mi sembra delinearsi con chiarezza nelle parole di Harari un patto...

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