Cultura

Un «piccolo genocidio» dimenticato

Un «piccolo genocidio» dimenticatoNel 1911, dopo aver messo in fuga l’esercito governativo, i maderisti fanno il loro ingresso nella cittadina messicana di Torreón

Julián Herbert «La casa del dolore altrui», edito da gran vía, in libreria da domani. Lo scrittore messicano racconta il massacro di 303 cinesi, nel 1911 a Torreón, da parte dei maderisti

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 14 novembre 2018
Fu nel 1910 che Francisco Madero, tenace oppositore del regime di Porfirio Díaz (presidente/dittatore del Messico per trentacinque anni) fece scoccare la prima scintilla della Rivoluzione, invitando il popolo a prendere le armi. A lui si unirono Francisco Villa, Emiliano Zapata, Venustiano Carranza e altri ancora, e nel 1911 Díaz fu costretto a un esilio senza ritorno, mentre Madero veniva assassinato dal suo luogotenente Victoriano Huerta e scoppiava una nuova rivolta guidata da Zapata e Villa: la Rivoluzione aveva cominciato a divorare se stessa, e qualche anno dopo si sarebbe incanalata nell’alveo ambiguo del Pri, partito di governo dal 1929...

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