Cultura

Un planisfero del nostro vissuto

Un planisfero del nostro vissutoKiki Smith, «Accomplice», 2017; courtesy l’artista e Timothy Taylor

CARTOGRAFIE A Treviso fino al 29 maggio, tre mostre intorno alle possibili letture del pianeta, dall’antichità ad oggi. Dalle mappe nautiche agli arazzi geografici fino agli atlanti temporanei, tra colonialismo e razzismi. Kiki Smith indaga gli ecosistemi, «colpita» da una scienziata che al Peabody Museum di storia naturale di Harvard le parlò delle estinzioni dei mammiferi nel prossimo futuro. Il mappamondo di Fra Mauro è stato tra i primi a tracciare le rotte portoghesi lungo le coste occidentali dell’Africa, mostrando le «reti» tra Mediterraneo e oceano indiano

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 2 marzo 2022
La cartografia, come scrive lo storico Karl Schogel in Leggere il tempo nello spazio, nel corso degli ultimi decenni è diventata una nuova «fenomenologia dello spirito», visto che le mappe sono proiezioni del mondo che rispecchiano, così come i testi storici, il momento storico in cui sono state realizzate. È stata ridefinita la nozione di cartografia, utilizzata non solo da geografi, urbanisti e architetti per indagare territori e spazi geografici, ma da antropologi, scienziati, artisti e ricercatori per suggerire istanze critiche, ideologiche, esistenziali. Consapevole di tale ricca, complessa e multidisciplinare ricerca culturale, indagata in una molteplicità di pubblicazioni e mostre...

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