Alias
Un poema eroicomico per Contar un mondo perduto
Guido Carminati Con una lingua colta, inventata e visionaria che tende a beffarsi dell’italiano si racconta l’errare di un uomo selvatico
Guido Carminati Con una lingua colta, inventata e visionaria che tende a beffarsi dell’italiano si racconta l’errare di un uomo selvatico
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 25 maggio 2013
Straniante e straniero. Errante soprattutto. Il protagonista di Contar, poema eroicomico di Guido Carminati (pseudonimo di Sergio Fedele), è alla costante ricerca dell’essenza originaria. Parla con gli alberi, il suo Virgilio è un cavallo, comprende le lingue che facendosi si disfano e poi si rifanno con forme nuove ed altre, modificando suoni e forma, note e segno. Ma al centro di Contar non vi è un uomo o una cosa quanto invece un percorso: l’erranza. Erranti sono i protagonisti, il cavaliere Puc Puc ed il cavallo Cup Cup, suo maestro e guida. Ed erranti ed erratiche sono le lingue utilizzate,...