Cultura
Un radar che intercetta le frequenze del suo tempo
Scaffale «Viaggiatore solitario» di Pier Vittorio Tondelli, per Bompiani. Un volume che raccoglie una memoria di conversazioni avvenute tra il 1980 e il 1991, interviste televisive e comparse sulla carta stampata. «Lo scrittore vive solo in questo gioco del nascondersi e del mostrarsi»
Pier Vittorio Tondelli – Getty Images
Scaffale «Viaggiatore solitario» di Pier Vittorio Tondelli, per Bompiani. Un volume che raccoglie una memoria di conversazioni avvenute tra il 1980 e il 1991, interviste televisive e comparse sulla carta stampata. «Lo scrittore vive solo in questo gioco del nascondersi e del mostrarsi»
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 19 novembre 2021
Pier Vittorio Tondelli coglie più di altri autori della sua generazione un momento di passaggio di epoca, finiti gli anni dell’ideologia, e i veti nei confronti del romanzo, dopo quelli del riflusso, della disillusione e della disperazione, arrivano gli sfavillanti e illusori anni ’80, l’orgia di merci, la tv commerciale, il drive in, e cambia tutto. CAMBIA LA SOCIETÀ, la politica, l’immaginario, cambia la cultura, così come la letteratura. È il giovane scrittore generazionale (un’altra categoria editoriale molto in voga allora) di Altri libertini, quello «post politico» che legge Selby Jr di Ultima fermata a Brooklyn, Easton Ellis, il McInerney...