Alias
Un segno rivoluzionario, piazza Tahir
Intervista Ganzeer, il graphic designer costretto all’esilio per non scomparire nelle carceri
Primo anno della rivoluzione egiziana, gennaio 2012
Intervista Ganzeer, il graphic designer costretto all’esilio per non scomparire nelle carceri
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 30 gennaio 2021
25 gen 2011, dopo la Tunisia un grido si alzava quasi sottovoce nelle strade che convergevano verso piazza Tahrir, la marcia andava avanti imperterrita sui ponti sopra il Nilo affrontando i lacrimogeni, le pallottole di gomma e gli idranti dai furgoni della polizia. Tahrir non era solo una meta da raggiungere, era un punto d’inizio che avrebbe sconvolto per sempre la vita di molti egiziani. 18 giorni di lotte, di morti con gli scontri con la polizia o con i batagheyya, gli scagnozzi da quattro soldi che gli agenti segreti dell’ex presidente Mubarak aveva assoldato per spaventare i dimostranti. Più...