Politica
Un Tea Party con i fascisti
A Roma Un po’ di grillismo, un po’ di renzismo e tanto neo fascismo per la piazza del segretario leghista. Che comincia a imbarcare transfughi. E che tra don Milani e "fuori i Rom" si propone per guidare una destra maggioritaria
Un'immagine dalla manifestazione della Lega di ieri a Roma – lapresse
A Roma Un po’ di grillismo, un po’ di renzismo e tanto neo fascismo per la piazza del segretario leghista. Che comincia a imbarcare transfughi. E che tra don Milani e "fuori i Rom" si propone per guidare una destra maggioritaria
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 1 marzo 2015
Andrea FabozziROMA
Marciano in blocchi, uno spezzone con le bandiere d’Italia, un altro con il vessillo dell’Unione europea sbarrato da una X rossa. Le stelle, il blu e il rosso nell’insieme ricordano la bandiera sudista, un accostamento che non è mai dispiaciuto ai razzisti. Salvini è un leader televisivo. Al punto che mentre si aspetta il comizio i maxi schermi rimandano i talk show dove è stato ospite. Tutti. Lo si può applaudire mentre litiga da Vespa, da Floris o da Giannini, il suo pubblico lo riconosce così. E quando appare sul palco – camicia bianca ma fuori dai pantaloni e coperta...