Cultura

Una Biennale Arte in ascolto dei mondi possibili

Una Biennale Arte in ascolto dei mondi possibili«Urban Requiem» di Barthélemy Toguo (2015)

Arte in Laguna L’edizione 56 della Biennale di Venezia, a cura di Okwui Enwezor, guarda al futuro senza dimenticare la Storia, intrecciando archivi biografici con destini collettivi. E fra le Corderie, l’Arsenale e i Giardini aleggiano i fantasmi premonitori di Marx e Walter Benjamin

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 7 maggio 2015
In una Venezia non ancora presa d’assalto (molti sono distratti dall’Expo), con i soliti yacht ormeggiati ai Giardini e le terrazze dei palazzi storici affollati di gente vestita da party, va in scena la 56/ma edizione della Biennale d’arte, curata da quel filosofo della contemporaneità che è il nigeriano Okwui Enwezor, un nome spesso legato all’intellettuale engagé di antica scuola. Lui, con il suo sorriso quasi ascetico, non ha deluso le aspettative: ha chiamato in campo Marx in un’Arena dove si declama ogni giorno Il Capitale in versioni impensabili, ha scomodato lo sguardo di Walter Benjamin sulle macerie del passato,...

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