Internazionale

Una bomba coloniale

Una bomba coloniale

Israele L’ennesimo regalo di Netanyahu agli ultranazionalisti. Con l’Autorità palestinese anche l’Unione europea chiede l’immediato stop al «via libera»

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 13 agosto 2013
Ventisei prigionieri in cambio di 1.200 abitazioni. Un colpo al cerchio (palestinese) e uno alla botte (israeliana), quelli dati ieri dalle autorità di Tel Aviv che in poche ore hanno probabilmente messo la parola fine a un negoziato di pace mai realmente partito. Una era la precondizione posta dall’Autorità Palestinese per accettare una ripresa dal dialogo: il congelamento immediato dell’espansione coloniale nei Territori Occupati. Una precondizione mai accettata dal governo israeliano e su cui il segretario di Stato americano John Kerry – sponsor di negoziati di cui l’amministrazione Obama ha un mediatico bisogno – aveva chiesto al presidente Abbas di...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi