Cultura
Una cacciatrice di immagini
Intervista Al festival Savignano un incontro con la fotografa americana Andrea Modica. «Amo la camera oscura. Lì non c’è il telefono, non c’è altro che il buio»
Pine Plants, NY, di Andrea Modica
Intervista Al festival Savignano un incontro con la fotografa americana Andrea Modica. «Amo la camera oscura. Lì non c’è il telefono, non c’è altro che il buio»
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 15 settembre 2016
Manuela De LeonardisSAVIGNANO SUL RUBICONE
C’è silenzio nelle fotografie di Andrea Modica (Brooklyn, New York 1960, vive e lavora a Philadelphia). Immagini lente, costruite attraverso un processo di riduzione, in cui l’ascolto della voce interiore è per l’autrice una premessa irrinunciabile. Nella mostra As we wait (a cura di Larry Fink) nel circuito del SI Fest – Savignano Immagini, che quest’anno festeggia il 25/mo anniversario (fino al 25 settembre) – accompagnata dall’omonimo libro edito da L’Artiere nel 2015 – emerge immediatamente il rapporto con il reale. Non tanto come documentazione, quanto piuttosto come punto di partenza per una declinazione visionaria. Le ventiquattro fotografie in bianco...