Cultura
Una cacciatrice di parole, ossa e memorie
Intervista Un incontro con la poeta Joséphine Bacon, di lingua ed etnia innu, in visita a Parigi. «La tundra, che chiamiamo Mushuau-Assi, mi ha insegnato a sentire i suoi battiti e insieme ai suoi anche quelli degli spiriti dei viventi e dei defunti»
Joséphine Bacon – Foto di Melissa Giguere
Intervista Un incontro con la poeta Joséphine Bacon, di lingua ed etnia innu, in visita a Parigi. «La tundra, che chiamiamo Mushuau-Assi, mi ha insegnato a sentire i suoi battiti e insieme ai suoi anche quelli degli spiriti dei viventi e dei defunti»
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 17 luglio 2018
Francesca MaffioliPARIGI
Il Grande Nord americano ci racconta la letteratura amerindiana, che in Québec chiamano la letteratura delle Premières Nations, le Nazioni Prime. Prima della colonizzazione europea. L’attuale creazione letteraria – scritta e orale – fa parte di una tradizione secolare. Ciò detto, la letteratura, quella riconoscibile secondo i criteri occidentali, apparve nei secoli XVIII e XIX come forma di resistenza culturale. Dal lato francofono, gli inizi della letteratura scritta sono generalmente stabiliti negli anni Settanta del secolo scorso. Nel 2008, si è tenuto a Wendake, nella periferia della città di Québec, il Carrefour international des littératures autochtones de la francophonie (Cilaf),...