Alias Domenica
Una galleria di trompe l’œil da Parigi alle lande della psiche
Julien Gracq Paesaggi mozzafiato descritti con perizia amanuense e visionarietà surrealista: Libertà grande, raccolta di frammenti e poèmes en prose uscita la prima volta nel 1946, ora tradotta da L’orma editore
René Magritte, Place de l’Opéra, Paris, 1929, stampa alla gelatina d’argento
Julien Gracq Paesaggi mozzafiato descritti con perizia amanuense e visionarietà surrealista: Libertà grande, raccolta di frammenti e poèmes en prose uscita la prima volta nel 1946, ora tradotta da L’orma editore
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 5 dicembre 2021
Il nome di Julien Gracq balzò agli onori della cronaca nell’inverno del 1951, in occasione del rifiuto opposto dall’autore al conferimento del prestigioso premio Goncourt per Le rivage des Syrtes, sorprendente romanzo pubblicato da José Corti, piccolo editore di origine corsa che aveva stampato le opere di un manipolo di autori surrealisti. Dietro quello strano pseudonimo, coniugante un patronimico di ascendenza stendhaliana e un cognome che sembra rifarsi al termine cacofonico dei Gracchi, si nascondeva in realtà un oscuro insegnante di storia e geografia nei licei, Louis Poirier (1910-2007), originario della Loira, che, mantenendo fede alla sua figura di studioso...