Cultura
Una invidia «naturale» che produce cecità
NARRATIVA «Umor vitreo», il romanzo di Paola Musa per Arkadia. Il libro è il quarto di un progetto che l’autrice ha dedicato ai vizi capitali
Giotto, «Invidia» (1306 circa) - Cappella degli Scrovegni, Padova
NARRATIVA «Umor vitreo», il romanzo di Paola Musa per Arkadia. Il libro è il quarto di un progetto che l’autrice ha dedicato ai vizi capitali
Pubblicato più di un anno faEdizione del 18 agosto 2023
Invidia è una parola che, nell’etimo, ha a che fare col guardare, un «guardar male» che è tutt’uno con il desiderio. Lo spiega un giornalista del paese immaginario di Livania al termine del romanzo Umor vitreo (Arkadia, pp. 144, euro 15) di Paola Musa, il quarto di un’eptalogia in cui l’autrice sardo-romana va esplorando i vizi capitali. Dione Parsi, questo il nome dell’uomo, non è però che una figura secondaria, l’interlocutore in ombra della narratrice: è a lei, l’anziana Ania Ledon ricoverata in un ospizio nella regione montana della Garlica e senza più familiari a parte due nipoti, che egli...