Cultura
Una lettera dal passato
Intervista L'artista, architetto e filmmaker libanese Akram Zaatari è a Roma, alla British School, per un incontro pubblico e una mostra. «La memoria è un lavoro sul campo. Anche quando le storie sembrano scontate, qualcosa sicuramente sfugge a quella prevedibilità»
«In this House», 2005
Intervista L'artista, architetto e filmmaker libanese Akram Zaatari è a Roma, alla British School, per un incontro pubblico e una mostra. «La memoria è un lavoro sul campo. Anche quando le storie sembrano scontate, qualcosa sicuramente sfugge a quella prevedibilità»
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 12 febbraio 2016
Può accadere che un aereo israeliano con la pancia piena di morte e bombe arrivi sulla città di Saida (Sidone), miri un bersaglio come una scuola e poi faccia marcia indietro, sganciando il suo carico funesto in mare. Qualcun altro farà il suo lavoro sporco, ma quella disobbedienza rimarrà nell’immaginario degli abitanti per decenni. Oppure, si può ritornare a Ain nel Mir, in una piccola casa mezza diroccata di una famiglia libanese dove si insediarono alcuni combattenti fino alla fine della guerra con Israele nel 1991. Prima di andare via, Ali, uno dei soldati, aveva scritto alla famiglia per spiegare...