Cultura

Una letteratura a peso d’oro

Una letteratura a peso d’oro

FRANZ KAFKA Novant’anni di traversie per stabilire la «proprietà» delle opere dello scrittore praghese. Max Brod rispettò solo in parte la volontà dell’amico di distruggerle: un compromesso denso di conseguenze. Un’anticipazione dall’ebook di Judith Butler «Di chi è Kafka?», da lunedì sulla rivista lavoroculturale.org

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 20 febbraio 2016
A Tel Aviv è in corso un processo per determinare chi amministrerà alcune scatole contenenti gli scritti originali di Kafka, incluse le bozze delle opere postume, conservate tra Zurigo e Tel Aviv. Com’è risaputo, Kafka lasciò a Max Brod i suoi scritti, sia quelli pubblicati che gli inediti, dandogli esplicite istruzioni di distruggerli dopo la propria morte. Sembra che lo stesso Kafka avesse già bruciato parte dei suoi lavori prima di morire. Brod rifiutò di rispettare questa richiesta, anche se poi non pubblicò tutto ciò che gli fu lasciato. Pubblicò Il processo, Il castello e America tra il 1925 e...

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