Cultura

Una letteratura spruzzata di mojito

Una letteratura spruzzata di mojitoRose e Tennessee Williams

Stati di ubriachezza «Viaggio a Echo Spring» di Olivia Laing, per Il Saggiatore. All’inseguimento delle vite di celebri autori per sondare il rapporto tra alcol e scrittura

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 19 luglio 2019
Chiunque abbia intrapreso una vita da scrittore, sa che molto è dipeso, dipende e dipenderà dalla sua tenuta mentale. Riuscire a tenere a bada le ossessioni, i fantasmi, ma soprattutto i fallimenti, non deragliare e perdere contatto con quel fuoco, terribile e meraviglioso, quel territorio selvaggio che è la letteratura. Ne sapeva qualcosa il grandioso William Faulkner, alcolista viscerale, grande bevitore di Mint Julep a base di bourbon, che definiva lo scrivere uno «splendido fallimento nel fare l’impossibile», un lavoro titanico e anche tantalico, profondamente psichico e solitario, e per questo il più asociale e individualista di tutti. La solitudine,...

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