Alias Domenica

Una lingua sfrontata per il testamento eroicomico di Joyce

Una lingua sfrontata per il testamento eroicomico di JoyceJack Butler Yeats, «Morning after Rain», 1923

Classici ritradotti Inventando storture lessicali in qualche modo mimetiche dell’originale, Fabio Pedone e Enrico Terrinoni affrontano «Finnegans Wake» (Mondadori) con brio ermeneutico

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 12 febbraio 2017
Nessun’altra opera rivela l’animo di James Joyce meglio dell’ultima: su Finnegans Wake aleggia infatti uno spirito scapigliato e beffardo, sensibile ma ostinato, generoso e al tempo stesso scettico e distruttivo, che suggella come un funerale ogni velleità narrativa, sia essa storica o mitica. Messo in scena da una regia grandiosa e stracciona, il Wake può essere letto come il testamento eroicomico di un artista tormentato ma forte della sua autoironia e della risolutezza aspra comune a tutti coloro che si votano alla libertà individuale, respingendo – sin da giovani – le convenzioni vuote e le paralisi che ne derivano. Del...

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