Visioni

Una luce nuova sulla storia della Svizzera

Una luce nuova sulla storia della Svizzera

Locarno 72 Al Festival i restauri della Cinémathèque Suisse e il Pardo alla carriera a Fredi M. Murer

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 17 agosto 2019
Il cinema di domani non è solo quello di chi muove oggi i primi passi ma è anche quello che oggi si consegna all’avvenire decidendo di restaurarlo. Fin dal 1991, per iniziativa di Marco Müller e di Freddy Buache, storico direttore della Cinémathèque suisse scomparso nel mese di maggio, quest’ultima presenta al Festival di Locarno film elvetici dimenticati o poco noti. Quest’anno si sono visti in anteprima mondiale tre restauri: Charles mort ou vif (1969), primo lungo di finzione di Alain Tanner; Le Grand Soir (1976) di Francis Reusser – entrambi, al tempo, vincitori del Pardo d’Oro – e Grauzone...

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