Cultura

Una macchina pensa ma non vive

Una macchina pensa ma non vive

Intervista Un incontro con il filosofo Carlo Sini, in occasione della sua lezione alla Triennale di Milano per Digital Week. «Quello che distingue un automa da un essere umano è la memoria. Possiamo trasferirla, lo facciamo continuamente con la scrittura, prima ancora che con le tecnologie contemporanee. Ma la trascrizione, per quanto accurata, è sempre altro rispetto all’esperienza concreta»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 17 marzo 2019
Tra i fitti incontri della Digital Week, la Triennale di Milano ha ospitato anche la lezione di Carlo Sini, il cui tema riprendeva uno dei suoi lavori dedicati al rapporto tra tecnologia e umanità, quel libro dal titolo L’uomo, la macchina, l’automa (Bollati Boringhieri). Pubblicato ormai qualche anno fa, il volume è tornato di attualità grazie agli sviluppi più recenti dell’intelligenza artificiale, che ci interrogano con sempre maggiore urgenza sul nostro vivere comune. La tesi principale consiste nel concepire l’essere umano come automa culturale, e la cultura come tecnologia che, attraverso le differenti scritture date storicamente, «ominizza» i viventi. A...

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