Una narrazione priva di realtà
Tempi presenti «Emanuele nella battaglia» (Einaudi), prima opera letteraria del regista Daniele Vicari scava nella «non verità». Un giovane ucciso dal branco fuori da una discoteca, per niente. In un vuoto di occasioni che produce morte. La periferizzazione del reale, come intuiva Pasolini, ha omologato da decenni le esperienze di vita. Ma è accaduto lo stesso anche ai linguaggi che abbiamo usato e conosciuto
Tempi presenti «Emanuele nella battaglia» (Einaudi), prima opera letteraria del regista Daniele Vicari scava nella «non verità». Un giovane ucciso dal branco fuori da una discoteca, per niente. In un vuoto di occasioni che produce morte. La periferizzazione del reale, come intuiva Pasolini, ha omologato da decenni le esperienze di vita. Ma è accaduto lo stesso anche ai linguaggi che abbiamo usato e conosciuto