Cultura

Una narrazione priva di realtà

Una narrazione priva di realtàIQOS World Revealed by Alex Chinneck

Tempi presenti «Emanuele nella battaglia» (Einaudi), prima opera letteraria del regista Daniele Vicari scava nella «non verità». Un giovane ucciso dal branco fuori da una discoteca, per niente. In un vuoto di occasioni che produce morte. La periferizzazione del reale, come intuiva Pasolini, ha omologato da decenni le esperienze di vita. Ma è accaduto lo stesso anche ai linguaggi che abbiamo usato e conosciuto

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 1 luglio 2020
La trama e la forma sembrano semplici: si tratta di una indagine su un delitto di provincia, secondario se non marginale, per una vittima come tante, abitudinaria, quella ai margini delle discoteche e dei locali notturni, dove un ragazzo, Emanuele, è stato ucciso da un branco per niente dopo un diverbio da niente, in un vuoto di occasioni che invece del nulla ormai produce morte. Ma non è così, non è un romanzo d’investigazione né un noir quello che ha elaborato Daniele Vicari, regista di tanti film che hanno ormai fatto scuola sempre proponendo un punto di vista fondativo, una...

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