Cultura
Una pantera «da sorvegliare e rinchiudere»
MUMIA ABU-JAMAL Il suo libro, uscito per Mimesis, narra l’esperienza nel Black Panther Party e le battaglie della comunità nera. A fine aprile, davanti al tribunale di Philadelphia, ci sarà una manifestazione per chiedere la sua libertà. In carcere da 36 anni, il giornalista, scrittore e attivista è diventato un simbolo della resistenza
MUMIA ABU-JAMAL Il suo libro, uscito per Mimesis, narra l’esperienza nel Black Panther Party e le battaglie della comunità nera. A fine aprile, davanti al tribunale di Philadelphia, ci sarà una manifestazione per chiedere la sua libertà. In carcere da 36 anni, il giornalista, scrittore e attivista è diventato un simbolo della resistenza
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 10 aprile 2018
Uno dei suoi primi incontri con i difensori della legge, il quindicenne Wesley Cook, l’ebbe nella contea di Alameda nel 1969 dove stava vendendo a un angolo di strada il giornale Black Panther con l’amica Sheila e venne arrestato dalla polizia locale per vagabondaggio, per aver attraversato la strada fuori dalle strisce pedonali. Fu scarcerato in poche settimane tuttavia il giovane responsabile dell’informazione e della propaganda della sezione di Philadelphia cominciò a scrivere volantini, fare telefonate, raccontare le attività quotidiane del Partito delle Pantere Nere e divenne col tempo un apprezzato reporter. «IL MIO LAVORO è il giornalismo, inteso in...