Alias Domenica
Una passeggiata nello Zingarelli alla faccia dei critici
Novecento narrativa italiana Brevi monologhi, dialoghi serrati. Nei 12 «Racconti impossibili», usciti da Vallecchi nel 1966 e ora riproposti da Adelphi, Tommaso Landolfi sfoggia le sue facoltà stilistiche e mimetiche
Cesare Peverelli, «Senza titolo», 1955, collezione privata
Novecento narrativa italiana Brevi monologhi, dialoghi serrati. Nei 12 «Racconti impossibili», usciti da Vallecchi nel 1966 e ora riproposti da Adelphi, Tommaso Landolfi sfoggia le sue facoltà stilistiche e mimetiche
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 11 giugno 2017
«La mia moglie era agli scappini, il garzone scaprugginava, la fante preparava la bozzima…». Si tratta del singolare incipit di «La passeggiata», testo inaugurale dei Racconti impossibili (Adelphi «Piccola Biblioteca», pp. 202, € 14,00) di Tommaso Landolfi. Il titolo stesso del libro, originariamente pubblicato da Vallecchi nel 1966, si configura come interpretabile in vari modi: l’aggettivo «impossibili» è da ascriversi al contrassegno di un retaggio fantastico o non piuttosto, come viene ventilato nell’ultimo brano «Rotta e disfacimento dell’esercito», a una sorta di impossibilità sottesa al progetto stesso di «raccontare una storia»? Questo interrogativo caratterizza un procedimento linguistico che costituisce un...