Cultura

Una periferia asfittica, che inghiotte la «meglio gioventù»

Rapporti. il rapporto della Fondazione Nord-est aiuta a comprendere alcune dinamiche sociali dove è maturato il suicidio di Michele, il giovane che si è tolto la vita lasciando una lettera ai suoi familiari. Una fotografia dell'Italia spolpata L’ultima lettera di Michele (trentenne, grafico, stanco di respirare aria fritta e alimentarsi di false speranze) da quando è stata pubblicata dal Messaggero Veneto ha guadagnato attenzioni, riflessioni, discussioni e […]

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 11 febbraio 2017
L’ultima lettera di Michele (trentenne, grafico, stanco di respirare aria fritta e alimentarsi di false speranze) da quando è stata pubblicata dal Messaggero Veneto ha guadagnato attenzioni, riflessioni, discussioni e inevitabili dubbi, retropensieri, sospetti. Tuttavia il «caso» si è imposto con una forza paradigmatica in grado di eccedere i confini locali e per di più capace di cristallizzare un contesto. LA «MEGLIO GIOVENTÙ» spalle al muro, inghiottita dal baratro. Un dramma familiare, e non solo: la corrispondenza si moltiplica nei social. E la «notizia» originale tracima ben oltre il giornalismo ai tempi di Internet. Soprattutto perché, di fatto, squaderna la...

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