Alias Domenica
Una repubblica senza democrazia: il Direttorio, «non-luogo della memoria»
Saggi Marc Belissa e Yannick Bosc, «Nel labirinto della Rivoluzione francese», da Derive Approdi
Alexis Chataignier, Michel Hennin, François Jules-Gabriel Depeuille, «Ah ! Quelle antiquité ! Quelle folie que la nouveauté !», 1797
Saggi Marc Belissa e Yannick Bosc, «Nel labirinto della Rivoluzione francese», da Derive Approdi
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 23 gennaio 2022
Nel Dizionario dei luoghi comuni, alla voce Direttorio, Gustave Flaubert, con il suo consueto stile lapidario, scriveva: «La vergogna – In quel tempo l’onore si era rifugiato nell’esercito – Le donne a Parigi giravano nude». Il disagio di fronte ai principi rivoluzionari traditi, il crescente e inesorabile potere dei militari e la riscoperta e ostentata libertà dei costumi dei nuovi ricchi restituiscono plasticamente il tableau vivant di un periodo storico tanto misconosciuto quanto centrale. Il periodo direttoriale, «questo non luogo della memoria», schiacciato tra due figure ingombranti come quella di Robespierre e di Napoleone, è un laboratorio di elaborazione politica...