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Una rima contro il sistema
Black Lives Matter/I brani più implacabili della scena rap statunitense Prima dei social media era l’hip hop a denunciare la mano dura della polizia negli Usa
Gli N.W.A
Black Lives Matter/I brani più implacabili della scena rap statunitense Prima dei social media era l’hip hop a denunciare la mano dura della polizia negli Usa
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 22 giugno 2020
Prima di George Floyd c’erano Rayshard Brooks e Breonna Taylor, e poi Philando Castile, Sandra Bland, Freddie Grey, Tamir Rice, Mike Brown. Le pratiche violente e discriminatorie della polizia sono parte dell’esperienza quotidiana dei neri negli Usa da molto prima che i social media venissero utilizzati per denunciarli. Prima di Instagram, Facebook, Periscope e Twitter, infatti, era il rap a raccontare lo «spettacolo» della brutalità e dell’assassinio non controllato da parte della polizia, anticipando quella che nel 2020 si sarebbe trasformata in una crisi nazionale. E così come i Dead Prez nel 2000 rappavano in Hip-Hop, «Questo è vero hip-hop...