Italia
Veneto tra acqua e cemento
Treviso La tragedia di Refrontolo incarna la dicotomia della regione del nord-est: rivendica un’identità di sicurezza, ma è sempre più terra di cataclismi naturali
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Treviso La tragedia di Refrontolo incarna la dicotomia della regione del nord-est: rivendica un’identità di sicurezza, ma è sempre più terra di cataclismi naturali
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 5 agosto 2014
Ernesto MilanesiREFRONTOLO (TREVISO)
Un «piccolo Vajont»? Se mai, la nuova Tesero o la replica di troppe altre «fatalità» innaturali. L’acqua del torrente Lierza sabato sera dopo le 22 ha fatto girare a vuoto il Molinetto della Croda fino a travolgere come un vero tsunami la tradizionale «Festa degli uomini» allestita in riva. Quattro morti: Fabrizio Bortolin, 48 anni; Maurizio Lot, 52; Luciano Stella, 50, e Giannino Breda, 67. Una decina i feriti con tante altre persone terrorizzate. Gente che si è salvata a fatica dalla potenza d’urto della marea. Sopravvissuti fino a rifugiarsi per ore nelle trattorie della zona. Ma nessun sasso è...