Internazionale
Una sentenza in Ecuador scagiona l’hacker amico di Assange
Ola Bini Nel 2019 fu rinchiuso due mesi e mezzo in una cella di Quito, senza che gli fosse neanche comunicato il reato contestato
Ola Bini Nel 2019 fu rinchiuso due mesi e mezzo in una cella di Quito, senza che gli fosse neanche comunicato il reato contestato
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 4 febbraio 2023
Libero. Libero perché “non colpevole”, perché non ha commesso alcun reato. Dopo quattro anni di persecuzione giudiziaria, dopo settanta giorni di carcere. Persecuzione che comunque potrebbe ancora andare avanti, visto che il pubblico ministero ha già presentato ricorso. Ma tutto ciò oggi passa in secondo piano, perché Ola Bini ora è libero. Libero di continuare la sua vita di hacktivist, di militante per i diritti digitali, di continuare le sue battaglie per i diritti umani. La sentenza del tribunale di Quito, la capitale dell’Ecuador – che ha sorpreso positivamente tutti gli osservatori – è arrivata con un po’ di suspense,...