Commenti
Una soluzione di pulizia linguistica
La “parola maledetta” Nella scorsa legislatura non sono mancate proposte volte a sostituire, nell’articolo 3 della Costituzione, la parola “razza” con “etnia” o ad affiancare alla prima i termini “colore” ed “etnia”. Più ragionevole sarebbe cambiare con una combinazione di termini che ne esprimessero l’intero significato
Umberto Terracini consegna il testo della Costituzione italiana a Enrico De Nicola
La “parola maledetta” Nella scorsa legislatura non sono mancate proposte volte a sostituire, nell’articolo 3 della Costituzione, la parola “razza” con “etnia” o ad affiancare alla prima i termini “colore” ed “etnia”. Più ragionevole sarebbe cambiare con una combinazione di termini che ne esprimessero l’intero significato
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 4 dicembre 2020
L’eliminazione dalla Legge fondamentale tedesca del termine “razza” potrebbe riaprire anche in Italia il dibattito sull’opportunità di procedere a un’analoga revisione. La “parola maledetta”, come la definì alla Costituente Meuccio Ruini, è presente, infatti, anche nell’articolo 3 della nostra Costituzione. La decisione di usarla per indicare una delle discriminazioni vietate dal principio di eguaglianza, in verità, non fu pacifica: l’Unione delle comunità israelitiche inviò alla stessa Costituente un documento in cui esprimeva la «sommessa richiesta di sostituire la parola ‘stirpe’ a quella di ‘razza’, lasciando quest’ultima ai cani e ai cavalli». Proposta avanzata nella Prima sottocommissione dal monarchico Lucifero, che...