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Una sparata post-elettorale, ma pericolosa
Chiudere i porti? Una manovra disperata e diversiva. Tutti sanno che l’Italia non otterrà granché dall'Europa, salvo la solidarietà verbale di Juncker e Merkel
Chiudere i porti? Una manovra disperata e diversiva. Tutti sanno che l’Italia non otterrà granché dall'Europa, salvo la solidarietà verbale di Juncker e Merkel
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 30 giugno 2017
La chiusura dei porti alle navi delle Ong straniere, ventilata dal governo, è una bolla d’aria, una sparata, ma è anche una minaccia grave e politicamente pericolosa. Mi spiego. La Convenzione internazionale sul salvataggio in mare (1979, sottoscritta dall’Italia) «obbliga gli stati ad assicurare assistenza a chiunque in situazione di pericolo in mare, senza riguardo alla nazionalità e allo status delle persone… e a trasportarle in un luogo in cui sia assicurata la loro incolumità» (place of safety). Se l’Italia non consentisse l’attracco delle navi straniere si renderebbe responsabile sia della violazione del trattato in questione, sia di discriminazione verso...