Cultura

Una Spoon River libertaria

Una Spoon River libertariaEmma Goldman, ritratto di Pietro Spica

Scaffale «Storie d’anarchia per 50 ritratti» di Pietro Spica, per Shake edizioni: un progetto che rintraccia le utopie in china su carboncino, dedicato a chi gli ha insegnato a viaggiare in «direzione ostinata e contraria»

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 7 gennaio 2022
Lotta, galera, fuga, esilio, lotta, galera, fuga, esilio, rivoluzione. Se c’è un filo a legare cinquanta vite di uomini e donne che si sono dipanate per due secoli e mezzo, a ogni latitudine, è nella varia combinazione di questi ingredienti e nella comune adesione all’anarchia. «Han gettato testardi/ La vita alla malora», cantava Leo Ferré in Les anachistes incisa nel ’69, più o meno quando il sedicenne Pietro Spica cominciava a mischiare arte e anarchia proprio a Parigi, tra la Montmartre dei pittori e il Muro dei Federati, i 147 martiri della Comune, a Père Lachaise, nello zaino Socialismo, anarchismo,...

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