Cultura
Una storia novecentesca consegnata all’oblio
Saggi «I Benjamin» dello studioso Uwe-Karsten Heye per Sellerio. Un intellettuale eclettico, un' avvocata, un medico e una pedagoga stimati. Travolti dal nazismo. Le loro scelte di vita radicali sono usate per denunciare la mancata «denazificazione» nel dopoguerra tedesco
Una foto della famiglia Benjamin
Saggi «I Benjamin» dello studioso Uwe-Karsten Heye per Sellerio. Un intellettuale eclettico, un' avvocata, un medico e una pedagoga stimati. Travolti dal nazismo. Le loro scelte di vita radicali sono usate per denunciare la mancata «denazificazione» nel dopoguerra tedesco
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 29 agosto 2015
Cosa c’è ancora da scrivere sulla vita di Walter Benjamin? Ben poco. È stato un teorico eterodosso che ha rigorosamente ignorato gli steccati disciplinari, una «colpa» che l’accademia non gli ha mai perdonato quando era in vita, voltandogli le spalle quando presentò la richiesta di accedere alla docenza, condannandolo così a vivere per il resto della sua vita nel regno della necessità, nonostante le origini borghesi della sua famiglia. Benjamin non è stato tuttavia un «marginale» riscoperto solo dopo la sua morte. È stato molto altro ancora. Sicuramente è da considerare uno degli intellettuali più importanti del lungo Novecento. Ogni...