Alias Domenica

Una tragica musa ai tempi dell’assedio

La voce della radio di Leningrado Figura tra le più promettenti della poesia sovietica anni venti, Ol’ga Berggol’c inaugura la sua testimonianza nel ’39, a pochi mesi dall’arresto. E annota le reazioni alla politica estera e alla guerra

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 26 gennaio 2014
Nessuno dimentichi, nulla sia dimenticato»: questo il monito e il motto che guidò Ol’ga Berggol’c, la «Musa di Leningrado», la voce della sua radio nei terribili giorni dell’assedio della città (ne ricorrono a fine gennaio i settant’anni). Di questa fine poetessa e attenta cronachista il lettore italiano conosceva fino ad ora, oltre a alcuni testi poetici in antologie, l’incompiuto romanzo-confessione Le stelle si vedono di giorno. Oggi, molto meritoriamente, Marsilio propone nella bella traduzione e cura di Nadia Cicognini il Diario Proibito La verità nascosta sull’assedio di Leningrado, pubblicato in Russia postumo nel 1992, e poi ripubblicato con molti altri...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi