Cultura

Una trama svelata nei corpi

Una trama svelata nei corpiLe difficili condizioni sofferte dai militari italiani sul fronte russo, in questa immagina la ritirata del Don nel gennaio del 1943

Novecento Quale il senso di una «Giornata della memoria» per gli alpini caduti a Nikolaevka nel 1943 durante l’invasione dell’Urss. La radice antifascista della Repubblica è messa in gioco sotto le spoglie di un’inesistente pacificazione. Come hanno narrato Nuto Revelli, Mario Rigoni Stern ed altri, si trattò perlopiù di giovani inconsapevoli mandati al macello dentro una colpa ideologica tutta italiana (e tedesca). Quella battaglia di una guerra di aggressione voluta dal nazifascismo e la Shoah non saranno mai due facce della stessa medaglia. I morti sono uguali, le ragioni dei vivi no

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 12 aprile 2022
Gli alpini, dunque. Dentro alla disperata e convulsa sacca di Nikolaevka, quando parte dell’allora corpo di spedizione italiano contro l’Unione Sovietica, nel gennaio del 1943, cercò di sganciarsi da una situazione che lo avrebbe altrimenti definitivamente stritolato. È oramai di dominio pubblico la disposizione 1371 del Parlamento italiano rispetto all’istituzione di una «Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino», individuandola nella data del 26 gennaio di ciascun anno. Così recita la norma: «scopo del provvedimento è quello di tenere vivo il ricordo della battaglia di Nikolajewka , combattuta dagli alpini il 26 gennaio del 1943 e di promuovere “i...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi