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Una vittoria dissipata dalla politica
Acqua bene comune Esponenti storici e più recenti dell'ambientalismo, della sinistra non rassegnata, sindacalisti e esponenti dell'associazionismo più vario si unirono nella consapevolezza che non si poteva fare passare impunemente il capovolgimento della volontà popolare, anche se erano passati più di 2 decenni e non erano pochi quelli che avrebbero preferito abbozzare
Acqua bene comune Esponenti storici e più recenti dell'ambientalismo, della sinistra non rassegnata, sindacalisti e esponenti dell'associazionismo più vario si unirono nella consapevolezza che non si poteva fare passare impunemente il capovolgimento della volontà popolare, anche se erano passati più di 2 decenni e non erano pochi quelli che avrebbero preferito abbozzare
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 12 giugno 2021
La vittoria dei referendum del 2011 per l’acqua bene comune e contro il nucleare è importante sia perché le sfide vanno affrontate, sia perché ci fu una mobilitazione eccezionale. Che capovolse le previsioni nefaste basate sui referendum falliti nei 2 decenni precedenti, dopo la vittoria del 1987 contro il nucleare. L’acqua bene comune aveva un radicamento e un lavoro di anni di preparazione. Il No al nucleare ha dovuto decidere con grande rapidità, perché fu il governo Berlusconi, insediato nel 2008 con un margine di maggioranza di quasi 100 deputati e 50 senatori, a tentare il colpaccio del ritorno al nucleare, malgrado...