Cultura

Un’antropologia romanzesca della relazione

Un’antropologia romanzesca della relazione

SCAFFALE Le uniche due monografie dedicate allo scrittore romano sono firmate da studiosi stranieri: quella di Cornelia Klettke e quella di Philippe Daros, mai tradotta eppure cruciale

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 3 settembre 2021
La presenza di Daniele Del Giudice nel canone della letteratura italiana contemporanea sembrava acquisita alla fine del secolo scorso: da molti considerato l’erede ideale dell’ultimo Calvino, che aveva fatto in tempo a patrocinarne il primo romanzo, Lo stadio di Wimbledon (1983), era probabilmente lo scrittore più quotato della sua generazione. Oggi il suo nome è invece quasi assente dal dibattito sul romanzo in Italia; e ha uno spazio limitatissimo nelle ricostruzioni storico-letterarie del più recente passato. Certo pesa, in questa eclissi, il silenzio dovuto a una lunghissima malattia: è vero che iniziative editoriali più recenti, ma filologicamente alquanto discutibili (da...

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