Cultura
Un’autofiction di formazione tra creatività e politica
Scaffale «La notte più buia. Cronache di una generazione» di Roberto Gramiccia, per Mimesis. In uno dei passaggi del libro si spiega come sia esplosa la passione per le arti, nata quasi per caso e tuttavia a tal punto pervasiva da diventare un leit motiv dell’esistenza
"Gli armadi sospesi" di Jannis Kounellis
Scaffale «La notte più buia. Cronache di una generazione» di Roberto Gramiccia, per Mimesis. In uno dei passaggi del libro si spiega come sia esplosa la passione per le arti, nata quasi per caso e tuttavia a tal punto pervasiva da diventare un leit motiv dell’esistenza
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 3 febbraio 2023
Roberto Gramiccia è un medico, ma pure un critico d’arte (curò una specifica rubrica su Liberazione dal 2000 al 2010), un militante politico e – soprattutto – uno scrittore. Prolifico e mai banale. Da ultimo, ha pubblicato un interessante volume (La notte più buia. Cronache di una generazione, Mimesis, pp. 288, euro 22), che potremmo ascrivere alla categoria mediale dell’autofiction. Un po’ alla moda, ma spesso birichino nella sua allusività, si tratta di un genere che coniuga la narrazione classica ad un romanzo di formazione intriso di serialità. Scene diverse si intrecciano attraverso la soggettività dell’autore, che si mette in...