Cultura

Un’epopea ancestrale di perdizione e desiderio di riscatto

Un’epopea ancestrale di perdizione e desiderio di riscattoFashion designer Ituen Basi

Narrativa africana «Un’orchestra di piccole voci», del nigeriano Chigozie Obioma, edito da Bompiani. In controluce, dal testo emergono istanze anticoloniali, la denuncia di terre depredate e culture distrutte

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 30 ottobre 2021
«Ho vissuto abbastanza tra gli uomini per sapere che la solitudine è come un cane rabbioso che abbaia senza sosta nella lunga notte del dolore». Storia d’amore e odio, di tradimento e vendetta, Chigozie Obioma (nato in Nigeria, studente a Cipro e ora residente negli Stati Uniti, finalista per la seconda volta al Man Booker Prize) affronta nel suo secondo romanzo Un’orchestra di piccole voci (Bompiani, pp. 530, euro 24) il dramma intimo e personale della perdita di tutto ciò che un uomo possiede, oltre che di se stesso, elevandolo al livello del mito e facendone un’epopea ancestrale di perdizione...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi