Cultura
Un’etica che è già estetica
INTERVENTO Emergency è un luogo in cui cura e attenzione alle persone si legano alla «bellitudine», anche in zone di guerra
GCC, «Positive Pathways (+)» (2016) Biennale di Berlino. Courtesy the artists, Kraupa-Tuskany Zeidler, Berlin, Project Native Informant, London + Mitchell-Innes & Nash, New York
INTERVENTO Emergency è un luogo in cui cura e attenzione alle persone si legano alla «bellitudine», anche in zone di guerra
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 27 agosto 2016
Progettare in zone di crisi secondo l’esperienza che ho maturato con l’organizzazione umanitaria Emergency (www.emergency.it) significa saper coniugare, anche in contesti difficili, etica ed estetica; dare risposte pratiche all’emergenza ma anche porre la questione di cosa l’edificio rappresenti in quei luoghi, quindi si deve parlare di bellezza o meglio di quello che preferiamo definire: «bellitudine» (una parola nata per caso da un errore diventato poi per noi un programma). La «bellitudine» è qualcosa di diverso dalla bellezza, è una parola «sporca», imperfetta, che accoglie le asperità della vita, non ha l’eterea distanza della bellezza. La «bellitudine» sintetizza quello che per...