Europa
Ungheria, stretta sull’aborto: sentire il cuore del feto
L’ultima del governo Orbán Il decreto firmato dal ministro dell’Interno Sándor Pintér, che entra in vigore oggi, obbliga i medici a fornire alle donne che vogliono interrompere la gravidanza, la prova «chiaramente identificabile delle funzioni vitali del feto». Prova data dal battito fetale o da un’ecografica cardiaca
Budapest, l’ingresso in un clinica ostetrica – Getty Images
L’ultima del governo Orbán Il decreto firmato dal ministro dell’Interno Sándor Pintér, che entra in vigore oggi, obbliga i medici a fornire alle donne che vogliono interrompere la gravidanza, la prova «chiaramente identificabile delle funzioni vitali del feto». Prova data dal battito fetale o da un’ecografica cardiaca
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 15 settembre 2022
Con un decreto del ministero dell’Interno pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ungherese, il governo Orbán dà luogo a una stretta sull’interruzione di gravidanza. Ai requisiti già esistenti per poter abortire, la nuova norma aggiunge l’obbligo, per i medici, di fornire alle donne incinte la prova «chiaramente identificabile delle funzioni vitali del feto». Prova data dal battito fetale o da un’ecografica cardiaca. Gli ideatori di questa disposizione partono dal presupposto che il battito del cuore è il segno per eccellenza della vita, anche nel feto, e che le donne ungheresi dovranno sentire tale battito prima di porre fine alla gravidanza. Il decreto...