Cultura

Un’inedita flânerie per le vie dell’anima

Un’inedita flânerie per le vie dell’animaIl Central Park di New York e parte del centro di Manhattan Getty Images

Itinerari critici «Le città del mondo», di Eraldo Affinati, per Gramma/Feltrinelli. Topografia sentimentale e letteraria di trecento centri del mondo, tra conosciuti, sognati e inventati. Un itinerario che si apre a New York per chiudersi a Gerusalemme, alimentato dal desiderio di conoscere prima di tutto se stessi come dalla necessità dell’incontro con l’«altro». Uno sguardo che a più riprese si alimenta anche della memoria narrativa, come le tracce lasciate dagli Stati Uniti raccontati da Mario Soldati fin dagli anni Trenta

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 9 agosto 2024
Nelle pagine dei Passages, l’opera incompiuta alla quale Walter Benjamin aveva lavorato a lungo, ma che sarà ritrovata solo decenni dopo la sua morte e pubblicata a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso – l’ultima edizione per Einaudi è del 2010 -, l’intellettuale ebreo-tedesco guardava alla metropoli parigina come al «volto di sogno del XIX secolo», considerando, inoltre, che «ogni architettura collettiva (dell’epoca) rappresenta la casa della collettività sognante». Al centro di questo orizzonte, Benjamin poneva poi la figura del flâneur, ripreso da Baudelaire che a metà dell’Ottocento riteneva che solo bighellonando per la città, trasformandosi, per dirla con...

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