Cultura

Un’iniziazione selvaggia

Un’iniziazione selvaggiaLo scrittore Fabio Morabito

Pagine messicane «Nessun nome per Emilio» dello scrittore, poeta e saggista Fabio Morabito (Exòrma). Il microcosmo soffocante descritto nel romanzo, articolato intorno al corpo e al suo carico di desiderio e dolore, si confronta con l’eros e la morte. E con l’inevitabile disintegrarsi dell’infanzia

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 20 gennaio 2022
Per parlare dello scrittore, poeta e saggista Fabio Morabito non si può fare a meno di partire dal dato biografico che lo collega a un ristretto gruppo di scrittori accomunati dall’uso di una lingua diversa da quella materna: nato nel 1955 ad Alessandria d’Egitto da genitori italiani, cresciuto a Milano e residente a Città del Messico sin dall’adolescenza, Morabito coniuga infatti un’intensa e apprezzatissima attività di traduttore letterario (si deve a lui la versione spagnola dell’opera omnia di Montale) all’elaborazione di una vasta opera concepita e scritta in uno spagnolo cristallino. CONSIDERATO ORMAI uno tra i più importanti poeti latinoamericani...

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