Cultura
Università, il populismo di un sistema feudale
Saggi «Università 3.0» del gruppo di ricerca e informazione Roars. Produttività aziendale, potere baronale e precarietà diffusa per la fabbrica globale della conoscenza
«I guerrieri della luce» di Stefania Fabrizi, street art
Saggi «Università 3.0» del gruppo di ricerca e informazione Roars. Produttività aziendale, potere baronale e precarietà diffusa per la fabbrica globale della conoscenza
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 29 aprile 2015
L’università è stata una cavia. La riforma Gelmini ha rafforzato il potere baronale che a parole voleva abbattere, realizzando così lo scopo delle politiche neoliberiste: valutare il «merito» dell’individuo, vincolandolo a un sistema burocratico di certificazione, controlli e disciplinamenti sociali e psichici. Il nostro paese non ha certo l’esclusiva su un processo generale. È da almeno un quarto di secolo che l’università, la ricerca e la scuola sono state organizzate secondo i principi della fabbrica globale della conoscenza: annientamento del valore della cooperazione e del lavoro cognitivo, individualizzazione del ricercatore in qualità di capitalista personale, liquidazione dei diritti intesi come...