Commenti
Università, la conoscenza a distanza piegata a logiche di mercato
Docenti e studenti possono incontrarsi al bar, nei centri commerciali e perfino nelle discoteche, ma non nelle università; perché? A quanto pare nessuno lo sa, dunque è lecito sospettare. Il […]
Docenti e studenti possono incontrarsi al bar, nei centri commerciali e perfino nelle discoteche, ma non nelle università; perché? A quanto pare nessuno lo sa, dunque è lecito sospettare. Il […]
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 23 giugno 2020
Docenti e studenti possono incontrarsi al bar, nei centri commerciali e perfino nelle discoteche, ma non nelle università; perché? A quanto pare nessuno lo sa, dunque è lecito sospettare. Il sospetto, più che fondato, è che le tradizionali lezioni non servano più, sostituite da ben più efficaci lezioni a distanza, come già accade nelle università (private) telematiche. Chi sarebbe il mandante di tale innovazione? La risposta è che non c’è un disegno preciso dietro il quale si annida un perfido riformatore. A questo nefasto obiettivo convergono più e diversi interessi: quelli di Confindustria, delle lobbies accademiche private, delle baronie universitarie,...