Cultura
Uno scienziato dello spirito incarnato nel gesto della scrittura
Ritratti La scomparsa di Armando Petrucci, grande paleografo del nostro tempo. In ognuno dei passaggi dalla «mente alla mano», vide con lucidità la testimonianza di maniere di vivere che si traducono in modi di scrivere, di forme culturali calate in modelli grafici
Codice miniato della Basilica dell'Osservanza, Siena
Ritratti La scomparsa di Armando Petrucci, grande paleografo del nostro tempo. In ognuno dei passaggi dalla «mente alla mano», vide con lucidità la testimonianza di maniere di vivere che si traducono in modi di scrivere, di forme culturali calate in modelli grafici
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 25 aprile 2018
I libri sono creati dalle mani degli uomini, e si muovono per il mondo sulle loro gambe», diceva spesso Armando Petrucci, forse il più grande paleografo del nostro tempo, scomparso lunedì a Pisa, dove aveva a lungo insegnato alla Scuola Normale Superiore dopo un importante magistero alla Sapienza di Roma. L’idea era profondamente umanistica e politica, come ogni parola e ogni pensiero di Petrucci. Non c’è nulla, nella storia dell’uomo, che possa ricondursi solo al pensiero: conta in primo luogo la fisicità degli oggetti che mettiamo al mondo lavorando con il cervello, la materialità dei gesti che gli individui compiono...