Cultura

Uno sguardo di bambina sul doposbornia spagnolo

Un’opera dell’artista spagnolo Antonio López García installata nel 2008 alla stazione madrilena di AtochaUn’opera dell’artista spagnolo Antonio López García installata nel 2008 alla stazione madrilena di Atocha

Narrativa «Voce di vecchia» l’esordio di Elisa Victoria per Blackie Edizioni. Un racconto del clima del Paese alla metà degli anni Novanta: dagli schermi televisivi si affacciano, infatti, l’ancora trionfante Felipe González, il già insidioso Aznar e i volti riprodotti all’infinito delle povere ragazze di Alcácer, insieme agli episodi di Baywatch o di Sailor Moon e a tutto un inconfondibile contorno di musica, film, divi, marche, prodotti, consumi, giocattoli oggi quasi dimenticati. Domani alle 15,30 l’autrice sarà a Bookcity in dialogo con Simonetta Sciandivasci

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 18 novembre 2022
Il 1992 è stato, per la Spagna, un anno memorabile che ha segnato il punto culminante della decade socialista, tra avvenimenti internazionali (le Olimpiadi di Barcellona e l’Expo di Siviglia, Madrid capitale europea della cultura) e i grandiosi investimenti destinati a sottolineare i cambiamenti sociali ed economici post-transizione. E poi, mentre il paese smaltiva una sorta di doposbornia da grandi eventi, il 1993 l’aveva travolto con la cronaca quasi ossessiva di un delitto destinato a lasciare un segno profondo nell’immaginario, ovvero lo stupro e l’uccisione di tre adolescenti, las niñas de Alcácer: una notizia coperta con spietato sensazionalismo dai giornali...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi